Siamo quasi alla fine dalle vacanze estive, e ancora una volta vi proponiamo un dossier, una raccolta di testi organizzati attorno a un tema; l’occasione per riscoprire testi già pubblicati, e magari condividerli con chi ancora non conosce K., la rivista. Il nostro archivio è aperto, vi invitiamo a curiosare tra le centinaia di testi pubblicati in oltre quattro anni di impegno. Questa settimana sul nostro dossier soffia un’aria di rinnovamento primaverile, è tempo di K.arnevale: mascherate o meno, le forze vive della critica si scatenano, i tabù saltano e un’ironia gioiosamente distruttrice abbatte tutti gli idoli. Ad aprire il ballo la misteriosa Valeria Solanstein,il cui tagliente Jewish Scum Manifesto prende di mira la sordità del mondo ebraico di fronte alle rivendicazioni di emancipazione femminile. Seguono due testi in cui lo schiocco della frusta risuona con un lontano rumore di stivali: Indomiti? di Danny Trom e Masochismo o emancipazione? di Karl Kraus interrogano, ciascuno a suo modo, il posto occupato dalle fantasie masochiste nell’immaginario contemporaneo di sinistra. Per le anime più sensibili, il breve racconto di Barbara Honigmann intitolato Di cosa parlano i goyim? offrirà un ironico momento di tregua in questa ondata di cattivo gusto. E per chi ne volesse ancora il testo che Julia Christ dedica a Jewish Cock di Katharina Volckmer ricorderà a tutti fino a che punto gli ebrei siano utili quando si tratta di garantire l’unità del corpo tedesco.
In occasione della Giornata internazionale dei diritti delle donne, K. ha pubblicato un testo un po’ anomalo rispetto alla sua linea abituale. Una giovane donna ebrea ci ha inviato un manoscritto che, riprendendo il famoso SCUM Manifesto scritto nel 1967 dall’attivista femminista radicale Valerie Solanas, esprime con virulenza la sua rabbia nei confronti del mondo ebraico, sordo alle richieste di emancipazione delle donne. Questa rabbia è l’espressione politica che otteniamo reprimendo ciò che è pronto ad esplodere.