In Svizzera, tra XVII e XIX secolo, i villaggi di Endingen e Lengnau furono gli unici luoghi in cui gli ebrei potevano stabilire una residenza permanente. Oggi, le strade quasi deserte e le case antiche sembrano sospese nel tempo, custodi silenziose di una storia a lungo dimenticata: sinagoghe al centro dei villaggi, case a doppia porta, mikvè, cimiteri: ogni elemento racconta equilibri fragili, una vita scandita da regole rigorose e da una coesistenza dove il quotidiano si muoveva tra vincoli e tradizione. La giornalista Évelyne Dreyfus e il fotografo Éric Béracassat sono tornati in queste terre per osservare e restituire ciò che rimane di una comunità quasi cancellata. Nei dettagli delle pietre delle sinagoghe, nei nomi incisi sulle lapidi, nelle case che ancora resistono tra silenzi e ombre, sopravvive la memoria di chi qui visse, pregò e lavorò. Una memoria fragile ma resistente, fatta di gesti quotidiani, di radici profonde e di bellezza discreta, che oggi torna a emergere grazie a chi sceglie di guardare con attenzione.
Dall’integrazione nella nazione magiara alla fuga in Inghilterra, per sottrarsi alla crescente ondata di antisemitismo: è il percorso familiare — quello della nonna materna — che Stephen Pogany, scrittore, traduttore e commentatore politico che vive a Budapest ricostruisce con rigore e delicatezza. Nel suo memoir, intitolato Modern Times: The Biography of a Hungarian‑Jewish Family esplora le vite di una famiglia ebraica magiara, tra emancipazione, esilio e disillusione. Il racconto di un frammento di storia ebraica europea all’inizio del XIX secolo.“
Infine, il testo di Mitchell Abidor esplora la lunga e affascinante storia della famiglia Sassoon, una vicenda che porta dall’Iraq all’Inghilterra passando per l’India e la Cina, tema della mostra aperta in queste settimana al Jewish Museum di New York e intitolata proprio “The Sassoons”. Si proclamavano discendenti del re Davide, furono descritti come i “Rothschild d’Oriente” e parlavano giudeo-arabo e hindustani. Una ricca selezione di opere raccolte nel corso degli anni dai membri della famiglia racconta la graduale integrazione in Europa di una famiglia ebraica irachena divenuta, infine, aristocrazia britannica.