# 29 / Editoriale

In Svizzera, tra XVII e XIX secolo, i villaggi di Endingen e Lengnau furono gli unici luoghi in cui gli ebrei potevano stabilire una residenza permanente. Oggi, le strade quasi deserte e le case antiche sembrano sospese nel tempo, custodi silenziose di una storia a lungo dimenticata: sinagoghe al centro dei villaggi, case a doppia porta, mikvè, cimiteri: ogni elemento racconta equilibri fragili, una vita scandita da regole rigorose e da una coesistenza dove il quotidiano si muoveva tra vincoli e tradizione. La giornalista Évelyne Dreyfus e il fotografo Éric Béracassat sono tornati in queste terre per osservare e restituire ciò che rimane di una comunità quasi cancellata. Nei dettagli delle pietre delle sinagoghe, nei nomi incisi sulle lapidi, nelle case che ancora resistono tra silenzi e ombre, sopravvive la memoria di chi qui visse, pregò e lavorò. Una memoria fragile ma resistente, fatta di gesti quotidiani, di radici profonde e di bellezza discreta, che oggi torna a emergere grazie a chi sceglie di guardare con attenzione.

Dall’integrazione nella nazione magiara alla fuga in Inghilterra, per sottrarsi alla crescente ondata di antisemitismo: è il percorso familiare — quello della nonna materna — che Stephen Pogany, scrittore, traduttore e commentatore politico che vive a Budapest ricostruisce con rigore e delicatezza. Nel suo memoir, intitolato Modern Times: The Biography of a Hungarian‑Jewish Family esplora le vite di una famiglia ebraica magiara, tra emancipazione, esilio e disillusione. Il racconto di un frammento di storia ebraica europea all’inizio del XIX secolo.

Infine, il testo di Mitchell Abidor esplora la lunga e affascinante storia della famiglia Sassoon, una vicenda che porta dall’Iraq all’Inghilterra passando per l’India e la Cina, tema della mostra aperta in queste settimana al Jewish Museum di New York e intitolata proprio “The Sassoons”. Si proclamavano discendenti del re Davide, furono descritti come i “Rothschild d’Oriente” e parlavano giudeo-arabo e hindustani. Una ricca selezione di opere raccolte nel corso degli anni dai membri della famiglia racconta la graduale integrazione in Europa di una famiglia ebraica irachena divenuta, infine, aristocrazia britannica.

In Svizzera due villaggi, in cui non ci sono praticamente più ebrei, conservano le tracce di una storia a lungo dimenticata: Endingen e Lengnau sono stati per secoli gli unici luoghi in cui era loto permesso avere residenza. Sinagoghe al centro del villaggio, case a doppia porta, miqweh, cimitero: un mondo di equilibri fragili e convivenza forzata. La giornalista Évelyne Dreyfus e il fotografo Éric Béracassat sono tornati su queste terre, dove un tempo era la sinagoga a scandire le ore e dove ancora sopravvive, nelle pietre e nei nomi, la memoria di una comunità quasi cancellata.